L’impiego di farmaci biologici mirati al recettore neonatale Fc (FcRn) potrebbe rappresentare una svolta nella prevenzione del lupus neonatale cardiaco (cardiac-NL), una rara ma grave complicanza della gravidanza in donne con autoanticorpi anti-SSA/Ro di alto titolo. Uno studio di caso pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases documenta per la prima volta l’utilizzo sperimentale del rozanolixizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato anti-FcRn, come terapia profilattica in una paziente ad alto rischio.

La paziente, 34 anni, affetta da lupus eritematoso sistemico, aveva alle spalle tre gravidanze complicate da lupus neonatale: una forma cutanea, una forma cardiaca fatale alla ventesima settimana, e una forma cardiaca con parto prematuro a 32 settimane, nonostante l’assunzione costante di idrossiclorochina (400 mg/die). In occasione della quarta gravidanza, e in accordo con un protocollo di uso compassionevole, è stato avviato il trattamento settimanale con rozanolixizumab (560 mg per via sottocutanea) dalla 14ª alla 28ª settimana gestazionale, periodo noto per essere particolarmente critico per il rischio di danno cardiaco fetale.

Durante la terapia, la paziente ha monitorato quotidianamente il ritmo cardiaco fetale e si è sottoposta a ecocardiogrammi settimanali. I risultati hanno mostrato una riduzione di circa il 65% dei livelli sierici di IgG totali e delle sottoclassi IgG1, 2 e 3, oltre che degli autoanticorpi anti-SSA/Ro52 e Ro60, con un ritorno ai valori basali intorno alla 34ª settimana. La gravidanza si è conclusa senza complicazioni con un parto vaginale spontaneo alla 37ª settimana. Il neonato era sano, con ecocardiogramma ed elettrocardiogramma normali; tuttavia, ha sviluppato una dermatite compatibile con lupus neonatale cutaneo alla quinta settimana di vita. Non si sono verificati eventi avversi gravi, e non è stato necessario ricorrere a immunoglobuline endovena.

Questo caso apre la strada a studi multicentrici per valutare in modo sistematico l’efficacia e la sicurezza del blocco di FcRn nella prevenzione del cardiac-NL, offrendo nuove speranze alle pazienti con precedenti gravidanze complicate da questa condizione.

 Ann Rheum Dis. 2025 Oct 18:S0003-4967(25)04417-6. doi: 10.1016/j.ard.2025.09.011. 

Fonte: POPULAR SCIENCE

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In ricordo del Prof. Alberto Podestà

Il giorno 17-12-2026 è prematuramente deceduto il Prof. Alberto Podestà,

Direttore del Dipartimento Materno Infantile e Primario della Unità Operativa Complessa di Pediatria degli Ospedali San Paolo e San Carlo Borromeo di Milano.

Alberto è stato un tenace protagonista della pediatria ospedaliera Italiana, una figura impareggiabile nell'organizzazione della Società Italiana di Pediatria Ospedaliera. Infatti ha collaborato attivamente alla crescita ed al successo della SIPO e della SIPO NEL MONDO, società che hanno contribuito ad estendere i nostri programmi e le nostre collaborazioni in Italia e nel mondo. Ha contribuito molto a consolidare, con una indicibile e profonda "humanitas" professionale, i rapporti familiari nelle adozioni e gli affidi. Infatti ha organizzato, a livello nazionale, importanti "Master su adozione e affidi".

Noi tutti, che lo abbiamo conosciuto, siamo profondamente commossi per la sua morte e lo ricordiamo con indicibile affetto e riconoscenza.

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